Cosa dice la normativa italiana in materia di sicurezza sul lavoro
Basi normative
Nel nostro Paese la salute e la sicurezza sul lavoro sono regolamentate a livello normativo dal Decreto Legislativo n.81 del 9 aprile 2008, detto anche Decreto 81 o Testo unico in materia di salute e sicurezza sul lavoro.
Il Testo Unico è entrato in vigore il 15 maggio 2008 ed ha recepito anche quanto disposto dal Decreto Legislativo n.106 del 3 agosto 2009 che integra la materia.
L’ultima edizione aggiornata del Testo Unico comprende anche le successive modifiche ed è quella pubblicata nel dicembre del 2014.
Il Testo è composto da 306 articoli e 51 allegati.
Rientrano nella normativa per la sicurezza sul lavoro anche il Decreto Ministeriale 388 che disciplina i corsi di formazione per il primo soccorso e il Decreto Ministeriale del 10 marzo 1998 che disciplina i corsi di formazione antincendio.
Soggeti coinvolti
Il Decreto 81 si occupa della salute e della sicurezza sul lavoro di tutti i lavoratori.
Considera ogni aspetto della persona: salute, sicurezza, dignità, provenienza geografica, appartenenza di genere e si applica al lavoro in qualunque forma e in tutti i settori, sia pubblici che privati.
Sono quindi coinvolti tutti i luoghi di lavoro dove vi sia la presenza di lavoratori o soci lavoratori, qualunque sia il tipo di contratto di lavoro.
Le novità rispetto al passato
In base al D.Lgs 81/2008 per la sicurezza e la salute nei luoghi di lavoro si deve puntare anche sulla prevenzione attraverso:
- l’individuazione dei rischi;
- il controllo continuo delle misure di prevenzione attivate;
-
lo studio di una strategia aziendale che comprenda tutti gli aspetti dell’attività svolta (organizzazione, codizioni operative, tecnologia impiegata).
Nel Decreto vengono inoltre definite chiaramente le figure responsabili della sicurezza sul lavoro e le loro responsabilità.
Gli obblighi del datore di lavoro
La normativa in merito alla sicurezza sul lavoro prevede alcuni obblighi per il datore di lavoro:
-
la valutazione dei rischi;
-
la nomina di persone addette al servizio antincendio;
-
la nomina di persone addette al primo soccorso.
In realtà lavorative dove il personale può correre dei rischi particolari il datore di lavoro deve mettere in atto un piano sanitario nominando un medico aziendale e predisponendo visite periodiche per i lavoratori esposti a rischi.
I corsi di formazione
Il datore di lavoro deve assicurarsi che ciascun lavoratore sia adegatamente istruito in materia di salute e sicurezza sul lavoro.
La formazione obbligatoria dei lavoratori è definta dagli accordi Stato – Regioni entrati in vigore il 26 gennaio 2012, in attuazione di quanto disposto dall’art.37 del D.Lgs 81 del 2008.
Questi accordi definiscono i contenuti minimi e le modalità della formazione, la durata e l’aggiornamento.
La durata del periodo di formazione è definita in base al rischio dell’arrività aziendale, a tal fine le imprese sono state divise in tre gruppi:
- basso rischio: uffici, servizi, turismo, commercio, artigianato;
- medio rischio: P.A., istruzione, agrigoltura, trasporti, pesca, magazzinaggio;
- alto rischio: costruzioni, alimentare, tessile, manifatturiero, rifiuti, energia, chimica, sanità, raffinerie.