Innovazioni e cambiamenti rispetto al passato della legislazione sulla sicurezza sul lavoro
La Legge 626/94
La Legge 626 del 1994 venne introdotta al duplice scopo di abrogare le precedenti leggi in materia di sicurezza sul lavoro e recepire le normative europee sulla salute e sulla sicurezza dei lavoratori.
Si può affermare quindi che questa legge rese più moderna la sicurezza sul lavoro nel nostro Paese.
La 626/94 introdusse infatti delle novità rispetto al passato: il Servizio di Prevenzione e Protezione e la figura del suo responsabile, ed il rappresentante dei lavoratori per la sicurezza con il compito di essere un tramite tra datore di lavoro e dipendenti.
Il salto di qualità rispetto al precedente DPR 547/55 è stato che il datore di lavoro veniva ritenuto responsabile del miglioramento della sicurezza dei luoghi di lavoro e veniva di conseguenza obbligato a stilare un documento di valutazione dei rischi aziendali.
Ma per stare al passo con i tempi venne approvata nel 2007 la legge delega n.123 che demandava al Governo la riforma della Legge 626/94, da attuare entro il maggio del 2008.
Questo perchè si avvertiva la necessità di:
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estendere quanto disposto dalla Legge 626/94 a tutti i settori, rischi e lavoratori, sia autonomi che dipendenti;
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inglobare le leggi vigenti in materia di sicurezza sul lavoro in un unico testo;
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dare maggior peso alle figure incaricate di attivià ispettiva;
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prevedere delle sanzioni adeguate.
Decreto Legislativo n.81
Il 6 febbraio del 2008, Cesare Damiano, all’epoca Ministro del Lavoro, firmò in accordo con i principali sindacati italiani (Cgli, Cisl, Uil), il Decreto Legislativo n.81, anche detto Testo Unico in materia di salute e sicurezza sul lavoro.
Il Decreto Legislativo n.81, ha unificato in un unico Testo la normativa in materia di sicurezza e salute nei luoghi di lavoro dei precedenti 50 anni.
Il testo venne poi pubblicato sulla gazzetta ufficiale nell’aprile del 2008 ed ha raccolto anche le integrazioni del Decreto Legislativo n.106 del 3 agosto 2009.
L’ultima versone aggiornata del Testo è stata pubblicata nel dicembre del 2014 ed è composta da 306 articoli e 51 allegati.
Cosa dice il Decreto Legislativo n.81
I punti principali del Decreto Legislativo n.81 sono i seguenti:
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l’introduzione di sanzioni penali per i trasgressori delle norme contenute nel Decreto;
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l’introduzione del rappresentante dei lavoratori che ha la facoltà di ispezionare gli impianti ed accedere ai documenti dell’azienda in materia di sicurezza;
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l’obbligo non delegabile del datore di lavoro di compilare un documento della valutazione dei rischi aziendali;
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viene determinata la responsabilità delle aziende appaltatrici rispetto a quelle subalapattanti;
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viene prevista per le aziende la sospensione dell’attività fino alla messa in regola se non vengono rispettate le disposizioni del Testo Unico, se viene riscontrata la presenza di più del 20% di lavoratori senza contratto, se i dipendenti vengono sottoposti a turni di lavoro maggiori rispetto a quelli disposti dai contratti nazionali di categoria.
A quanto disposto dal Decreto Legislativo n.81 si aggiunge il codice penale che, nelle ipotesi di reato di lesioni colpose o omicidio colposo, disciplina gli strumenti per punire atti e comportamenti che possono aver causato l’infortunio o la morte del lavoratore.
Successive modifiche al Decreto Legislativo n.81
Il Decreto Legislativo n.81 ha subito le prime modifiche nel 2009 con il D.Lgs n.106 e successivamente con gli accordi Stato-Regioni del 21 dicembre del 2011 per la formazione dei lavoratori in materia di sicurezza sui luoghi di lavoro.